Il Plotone Esecutivo è stato un gruppo rap attivo nei primi anni 2000. La canzone “Da Grande” (con un featuring di Ultimo dei Laze Biose) proviene dall’album di debutto Zupaboing, uscito nella primavera del 2001.
Tutto quello che so l’ho appreso da questa intervista su Real Soul Food (l’intro in flash e la musica in sottofondo sono un tuffo nel passato), di cui riporto qui i passaggi salienti:
CIOBIN: Chi sono i Plotone Esecutivo?
PLOTONE ESECUTIVO: Il PlotonEsecutivo ha 6 elementi: 4 mc (SnakeOne, BloodyBoy, Dorian Sushi e Ill Beria), 1 beatmaker (Scottie Brown) e 1 breaker (Feno)C: Questo è il vostro primo cd?
P.E.: Plotone Esecutivo “Zupaboing” uscito nella primavera del 2001.C: Che significa il titolo?
PE: Il titolo “Zupaboing” rappresenta quei momenti in cui salta un appuntamento o un accordo o un impegno infatti “boing” sta per rimbalzo quindi non si fa niente, “zupa” sta per “super”. E’ un termine simpatico coniato dalla nostra crewC: Come avete lavorato per fare questo cd?
PE: Per “Zupaboing” abbiamo lavorato diversamente da come stiamo lavorando per i nuovi pezzi. Prima infatti ci incontravamo tutti e decidevamo che tipo di pezzo scrivere e con quale tematica e poi Deka faceva una base con Acid, mentre adesso scriviamo il testo sulla base e la differenza si sente. Il cd è stato fatto in molto tempo (1 anno e mezzo) perché ci siamo adagiati e perché non sapevamo ancora dove registrare ma in questo caso è stata una fortuna perché nel periodo in cui i pezzi erano già completi abbiamo tirato fuori delle basi decisamente migliori rispetto a quelle precedentiC: Parlami dei vari featuring del cd.
DORIAN SUSHI: Veramente l’unico featuring è quello di Napo dei Laze Biose. Loro sono nostri amici, Ultimo per di più è davvero bravo e ci è sembrata una buona idea quella di fargli fare una strofa nel pezzo di gruppo con il maggior contenuto (“Da Grande”). Il risultato mi sembra buono, sono molto legato a quel pezzo…

(foto da Real Soul Food)
Il Plotone Esecutivo ha cambiato in seguito nome, cambiando formazione e diventando Banana Sapiens (intervista da Mood Magazine n°9):
++ Ciao Snake, allora, complimenti per il disco! Da promotore, quale mi ritengo, dell’innovazione (ed evoluzione) nella musica hip hop italiana, non posso far altro che apprezzare il tuo lavoro
Ti ringrazio molto, mi fa piacere che venga apprezzata l’originalità del mio lavoro.
++ Avevo già avuto modo di sentire il nome Banhana Sapiens, ma ancora non avevo sentito nulla; qual’è il tuo/vostro background artistico?
Mah, io facevo parte del gruppo Plotone Esecutivo che aveva tra le sue fila me, Blodi, Beria e Dorian, e abbiamo fatto uscire un cd dal titolo Zupaboing. Poi entrarono anche Kola e Alex e cambiammo il nome in Banhana Sapiens e facemmo “Come la biglia numero 8”
(se avete correzioni al testo da fare segnalatele nei commenti)
Testo
(SnakeOne) Da piccolo cadi dal seggiolone, cara mamma ho subito un trauma
da grande farò il testa di cazzo, abbandono il sogno dell’astronauta
tra, gli spiragli guardo, sarò sempre più caparbio, se ci son delle trappole intravedo lo stesso il traguardo, la realtà è fin troppo dura mi chiedo “Snake sei davvero pronto?”, se pretendo più da me stesso, ora lascio il viale del tramonto, la socità impone valori che non gradisco, non sono ipocrita, sarò sognatore, mia mamma si fa chiamare Musica, ho ancora un paio di idee, cucio (?) la penna nel calamaio, con questo papiro farò successo, è una promessa da marinaio, a stati alterni questi tempi moderni come Charlie Chaplin^, who am i to disagree everybody’s looking for something^, c’è chi affida la vita al denaro cos’è la spiritualità? cosa dà la felicità son qui per scoprire la verità, troppi casini per la mia testa, non vedo un futuro nitido, avrò quel che merito in salita le strade dove transito, anche se sto soffrendo volgo comunque lo sguardo in avanti, mi troverò a settant’anni con KG ad ascoltare funky, (MAI) smettere di combattere, la lotta non ha mai fine, Dio concedimi sempre la forza per continuare a scrivere rime.
(????) Vivo la mia vita in ogni attimo, mi divincolo, con scelte di onestà lo supero, perchè so che non sono solo un numero, passerò un altro muro, ogni volta più sicuro del futuro. costruisco tutto sopra ciò che rischio, rime (???), fiero di tutto quello che conosco, prima o poi bisogna saper crescere, vincere rimanere per terra sapendo cedere ciò che devi perdere, non mi distruggo mi trasformo, pugni e carezze assorbo facendone tesoro giorno dopo giorno, giorni interi sopra un foglio, notti insonni pensando se un giorno avrò un fottuto nome una famiglia un figlio, non so se speso bene ciò che ho la mia famiglia l’affetto della mia gente intorno, big (???) l’hip hop, un amore malcomune storie e fede, del plotone finchè il cuore pompa sangue nelle vene, aspiro un giorno a dare il meglio in ciò che voglio, mi continuo ed evolvo, ma il futuro per nessuno è sempre roseo (è sempre roseo… wayoooo)
Sconvolgo l’assetto, di un futuro troppo incerto, consapevole del fatto che combatto contro il tempo, tortuose le vie, per diversi stati d’animo, scritto col sangue (CARPE DIEM^), cogli l’attimo
Sconvolgo l’assetto, di un futuro troppo incerto, consapevole del fatto che combatto contro il tempo, tortuose le vie, per diversi stati d’animo, scritto col sangue (CARPE DIEM), cogli l’attimo
(????) Spesso guardo il cielo e mi chiedo cosa c’è oltre, aldilà della coltre, le nubi sulle nostre teste, punti microscopici in uno spazio infinito, uno strazio su uno straccio di carta sul quale scrivo, del mondo in cui vivo, senza riceverne risposta, condividendo cose mio malgrado con chi mi detesta, compromessi sono controversi, ragionamenti persi nella mente degli abissi più introversi, perversi personaggi, popolano un mondo fatto di miraggi, il mondo dei grandi, salti mortali per cercare di (DI) rimanere in piedi ma (MA) troppo spesso perdi l’equilibrio e cadi, non ti rendi conto di ciò che ti accade intorno e il tuo anticipo per gli altri è solo un ritardo, andando avanti percorrendo questa strada, consapevole che potrebbe andar meglio comunque vada, lavapiatti oppure ingegnere, scienziato avvocato oppure soltanto l’ubriacone del quartiere, non mi importa di ciò che potrà capitarmi in futuro, voglio solamente assicurarmi un presente sicuro, quello che accadrà un domani si vedrà, sarà quel che sarà e poi la sorte deciderà per me, se non ne avrò voglia, se nel momento in cui dovrò svoltare avrò paura di varcare qualche soglia, è una sorta, di forza di volontà volta, a sbattere la porta in faccia a chi non mi ascolta.
(????) Intanto reciti una frase, carpe diem, cogli l’istante, ti scopri alla guida di una nave ma senza averne la patente, (TOCCA), chiedersi l’indirizzo, il nome, il codice fiscale, può valicare l’inferriata a uscire, anche se senza protezione, (IL TEMPO), libera sostanze che mette assieme il mio tessuto, per farne fodera di lusso, a un credo disormai sgualcito, (UNITO) al coro le mie spalle “che ne farai del tuo futuro”, imprimo più forza alle mie domande, finchè avrà vita il mio respiro, soccorso ??? ho qualche dubbio, di certezze invece privo, sento già volgersi il mio cappio e tocco il laser del mirino, (MIRO) volti fatti a pezzi e la realtà non asseconda chi si è permesso di affrontare a mani nude spettri d’ombra, (E ALLORA) cerco le risposte da allegare al mio destino, sollevando per queste inchieste una foschia di umore in fumo, sembra un gioco ma il conflitto mi spaventa consideremo, noi aspettiamo una battaglia ma in realtà già combattiamo, quarant’anni una cravatta al collo un ricco conto in banca, oppure top, oppure funk, a vendicare mezza valanga, dipende tutto dalle scelte, inbocco il corso un pomeriggio, il mio avvenire multiforme, da leggere dopo averlo scritto, è solo un metro dei miei pensieri, viaggia il fuoco del domani, luce o guida verso l’eden, o assassino dei miei piani.
Sconvolgo l’assetto, di un futuro troppo incerto, consapevole del fatto che combatto contro il tempo, tortuose le vie, per diversi stati d’animo, scritto col sangue (CARPE DIEM), cogli l’attimo
Sconvolgo l’assetto, di un futuro troppo incerto, consapevole del fatto che combatto contro il tempo, tortuose le vie, per diversi stati d’animo, scritto col sangue (CARPE DIEM), cogli l’attimo
Cosa farò da grande? Cosa sarà, qualcosa cambierà (DA GRANDE), forse faremo ancora il rap (DA GRANDE), di certo non sarà per sempre tutto così, ricorda (???)
(Ultimo) DA TE, t’attacchi al taxi! C’è chi fai i tricks sui trax e chi non mangia Kinder maxi! Confronto Frosties e Crispies da quando avevo quattro anni, adesso rappresento il sovrappeso come (???), divento trendy trendy, ma dopo mezz’ora scompari come i disegni di Sandy, senti, il tempo relativo comprendi? Così la mezz’ora può diventare anche quattro o cinque anni, dopo di che o troppo fatti o troppo fighetti, che vuoi che importi? Le sorti cambiano più volte nei tempi, futuri incerti, per cui non posso dirti se sarò ancora qui durante gli anni con gli stessi intenti, trentasei denti, identici ai prepotenti pesi di liberi stati deficienti, influenzi i poteri di standard di vita stereotipati, la famigliola felice come stile di vita braccia solide e motivati, i motivi dei fatti scompaiono fra mille conati, soldati laureati sposati, escalation di ruoli preconfezionati, pre-ideati, prenditi meriti, o fai come me che finirò a vendere gelati, girati e gelati, guardati, se il tuo passato di verdura è denso, il tuo futuro di verdura sarà interessante, intenso, penso, ricorda che il sample, qualcuno l’ha suonato un tempo (wattaaaa) sul palco colpi di kendo! mentre l’ultimo a zonzo come uno stronzo alla ricerca di sè stesso, il futuro non esiste ancora ma qualcuno ne parla come se fosse adesso, troppo spesso, risulti troppo spento, sei pesante per questo cadrai al suolo presto, perchè sei troppo oggetto sei troppo svelto, quando io parlo del futuro ogni frase inizia con la formula “non hai detto”, caminetto, rubinetto, aggettivo, lazie biologiche, plotone assicurativo!
Citazioni
Tempi moderni come Charlie Chaplin
“Tempi Moderni” (Modern Times) è uno dei film più famosi (se non il più famoso) del regista e attore americano Charlie Chaplin. È considerato un film cult della cinematografia mondiale.
Who am i to disagree everybody’s looking for something
Sono i versi di una popolare canzone degli Eurithmics: Sweet Dreams Are Made Of This.
Carpe Diem
Carpe diem, letteralmente “cogli il giorno”, è “una sorta di invocazione a cercare di porsi al di fuori dall’interminabile e continuo ciclo “distruttore” del tempo” La locuzione è tratta dalle Odi del poeta latino Orazio (Odi 1, 11, 8)
Base
La base della traccia campiona Across 110th Street di Bobby Womack.